Venerdì 26 ottobre 2018 ore 10.00 Stanghella (PD) Museo Civico Etnografico Piazza R. O. Pighin, 21 Sala primo piano
L’evento organizzato dal Comune di Stanghella con il supporto di PUAM studio Associato, rientra nelle azioni del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile relative alle tematiche di “divulgazione e cambio comportamentale”, con lo scopo di informare gli Amministratori, ed i tecnici comunali relativamente alle possibilità di accedere al Conto Termico 2.0, o di usufruire di procedure di affidamento in finanza di progetto disciplinate dall’art. 183 del Codice dei contratti.
In particolare si parlerà degli strumenti a disposizione delle PA, attraverso la condivisione di progetti ed esempi di successo in essere o conclusi in realtà medio piccole.
Segreteria organizzativa:
Comune di Stanghella – Uffcio tecnico: marisa.mattiolo@comune.stanghella.pd.it
Il mese di settembre 2018 si apre con un aumento considerevole del prezzo dell’ energia elettrica. Infatti negli ultimi 4 mesi la dinamica al rialzo del prezzo dell’energia elettrica (PUN) ha portato a registrare un aumento del costo della materia prima, attestatosi intorno ai 75,90 Euro/MWh, contro i 50 Euro/MWh medi registrati nei periodi precedenti.
Tale situazione, dovuta a diversi fattori, comporterà un aumento del costo in bolletta, che andrà a pesare sul 30% della spesa attribuibile all’acquisto della componente energia. Ma quanto peserà tale aumento sul bilancio comunale?
Facciamo un esempio:le spese ordinarie in un comune di dimensioni ridotte con una popolazione inferiore a 2000 abitanti, che deve sostenere gli importi dovuti per la fornitura di energia elettrica a servizio di una sede municipale, una scuola primaria con 5 classi, una scuola dell’infanzia con 3 classi, ed una palestra, può consumare circa 100.000 KWh/anno; se parametriamo tale consumo all’aumento del costo a KWh, nel bilancio comunale dovrà essere previsto un rincaro del costo sostenuto pari a circa 800 Euro.
Inoltre, se al valore della materia prima raggiunto a settembre sommiamo l’aumento subito degli oneri di sistema nel 20018, pagato in funzione della potenza contrattuale e della tensione di prelievo, il bilancio comunale 2018/2019 subirà un rincaro non trascurabile.
Infatti, in considerazione delle potenze contrattuali mediamente impiegate negli edifici pubblici, comprese in linea generale tra i 6 ed i 16.5 KW, aventi consumi bassi, la Pubblica Amministrazione sosterà una spesa pari a circa 60 euro/anno, per ogni KW di potenza richiesto ma non utilizzato. Cosa fare ?
Diventa indispensabile affidarsi ad una figura professionale in grado di ricostruire un quadro dettagliato dei flussi energeticisia in termini di consumi che di spesa sostenuta. La raccolta delle informazioni sul patrimonio immobiliare ed impiantistico del comune permette infatti:
• l’associazione delle utenze energetiche agli edifici ed il riallineamento delle tipologie di fornitura con l’effettivo uso;
• la verifica delle utenze elettriche e dei consumi anomali, o del sovradimensionamento delle potenze;
• la razionalizzazione dei contratti e la relativa eliminazione di potenziali sprechi di risorse economiche.
Dal 09 Luglio 2018 la Regione Veneto ha previsto lo stanziamento di 800 mila euro di contributi per la realizzazione di opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ai Comuni con almeno 10 mila abitanti, la Regione finanzia fino al 50% del totale delle spese, affinchè questi si dotino entro dicembre 2017 di unPEBA (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche). Le amministrazioni potranno incassare l’assegno regionale in tempi celeri, entro il 2019.
Il contributo regionale sarà pari a 30 mila euro per i Comuni con più di 30 mila abitanti; per gli altri, varierà dai 10 o 15 mila euro (a seconda che l’incarico progettuale sia affidato agli uffici interni o a progettisti esterni).
Inoltre, i Comuni che si saranno dotati del piano ‘anti-barriere’ avranno la precedenza nell’assegnazione di contributi e riparti regionali per interventi e opere pubbliche.
Una recente ricognizione condotta dalla Regione Veneto sul territorio regionale ha evidenziato che solo 21 comuni, sui 125 che hanno risposto, sono dotati di un PEBA.
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